Nel mondo odierno, dove la trasparenza aziendale è sempre più sotto i riflettori, il ruolo del whistleblower assume un'importanza cruciale. Questo mio articolo esplora la complessa psicologia dietro la decisione di denunciare illeciti in ambito lavorativo, analizzando i fattori che influenzano questa scelta difficile e a volte pericolosa.
Il fenomeno del whistleblowing, o segnalazione di illeciti, è una tematica delicata che intreccia etica, psicologia e diritto. Nel processo decisionale del whistleblower, entrano in gioco valutazioni personali di rischi e benefici. Molti sono spinti da un forte senso etico e dalla volontà di fare ciò che è giusto, nonostante la paura di possibili ritorsioni.
Attraverso l'analisi di casi noti come quello di Edward Snowden, l'articolo evidenzia le sfide personali e sociali che i whistleblower affrontano. Viene sottolineata l'importanza di creare un ambiente aziendale che incoraggi la segnalazione di illeciti, promuovendo una cultura di trasparenza e supporto. Inoltre, si discute la necessità di meccanismi legali e sociali per proteggere coloro che scelgono di parlare.
La decisione di denunciare comportamenti illeciti non è mai semplice. Tuttavia, la crescita di una cultura aziendale etica e di sistemi di supporto adeguati può incoraggiare più individui a fare la scelta corretta, contribuendo a un ambiente lavorativo più sano e giusto.
In allegato: l'articolo pubblicato sul numero 118 della rivista Internal Audit.
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